La Spagna accelera sul processo di modernizzazione interno del Paese puntando proprio sul valore che le startup possono offrire. Per agevolare il loro contributo l’ente pubblico Enisa –  Empresa Nacional de Innovacion – ha iniziato a ricevere le domande per il rilascio di certificati ufficiali che comprovino la bontà di questa particolare tipologia di giovani imprese. La certificazione fa seguito all’azione messa in campo dal Governo centrale spagnolo che a fine dell’anno passato ha pubblicato l’ordinanza ministeriale che regola tale procedura, come delineato nella Legge per la Promozione dell’Ecosistema delle Imprese Emergenti. La Spagna, quindi, si allinea con le grandi realtà internazionali riconoscendo a tutti gli effetti il supporto che può essere fornito da una startup all’intero sistema economico nazionale. 

Scendendo nei dettagli, l’ordinanza ministeriale pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, la BOE, (consultabile a questo indirizzo internet) fornisce linee guida dettagliate che queste aziende dovranno rispettare per ottenere la certificazione come startup e accedere agli incentivi fiscali e agli aiuti previsti dalla legge. Tale certificazione offrirà anche un altro vantaggio, in quanto sarà considerata come un riconoscimento ufficiale che potrebbe contribuire ad aumentare la propria credibilità e attrarre potenziali investitori o partner. A seguito della pubblicazione di tale provvedimento, Enisa ha già predisposto sul proprio sito una sezione dedicata alle startup che vogliono avviare l’iter di certificazione. Il Governo stima che almeno 10mila aziende faranno domanda.

REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE

Nella legge approvata alla fine del 2022 si definiscono startup le imprese di nuova costituzione, non più vecchie di cinque anni (sette nel caso di alcuni settori strategici), con sede legale in Spagna, che non abbiano fatturato più di 10 milioni euro. Tra i principali criteri che dovranno rispettare, il progetto imprenditoriale deve essere innovativo e il modello di business deve essere scalabile. L’ordinanza ministeriale spiega che, per essere considerata innovativa, un’azienda deve soddisfare almeno uno dei sei requisiti stabiliti. Tra questi, è richiesto che l’investimento per ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica rappresenti almeno il 15% della spesa totale nei due anni precedenti alla presentazione della domanda, o che l’azienda abbia ricevuto aiuti pubblici per progetti sempre di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica negli ultimi tre anni. Analogamente, coloro che fanno richiesta del certificato possono presentare anche una documentazione a supporto siglata dal Ministero della Scienza e dell’Innovazione, attestando di beneficiare di bonus contributivi per aver assunto personale destinato alla ricerca, possedere il Marchio di PMI Innovativa o la Certificazione di Giovane Impresa Innovativa. In caso di mancato rispetto di tali requisiti, Enisa può valutarne comunque il carattere imprenditoriale in base alla presenza di innovazione tecnologica o innovazione di prodotti, processi, servizi o modelli di business. Per quanto riguarda il criterio riguardante la scalabilità del business, questo sarà valutato in base al valore attrattivo che il servizio e/o prodotto ha sul mercato, alla storicità dell’azienda, al modello di business, alla concorrenza, al team, ai contratti con i fornitori e con i clienti passati e attuali. Tale requisito si intenderà approvato direttamente se la startup ha sottoscritto una o più polizze creditizie con Enisa negli ultimi tre anni.

TEMPI, RILASCI E REVOCHE

L’ente governativo avrà un periodo di tre mesi per elaborare la domanda, che sarà presentata attraverso il sito web di Enisa. Nel caso in cui, trascorso tale periodo, la startup non riceverà comunicazione di nessun genere, come ad esempio richiesta di ulteriori documenti o chiarimenti, la certificazione si intenderà approvata e quindi concessa. Dal lato opposto, se la startup che ha ricevuto la certificazione nel corso della sua attività non soddisfa più nessuno dei requisiti previsti dalla legge, Enisa avvierà d’ufficio una procedura di revoca della certificazione, che sarà anch’essa deliberata entro tre mesi.

Qui il sito internet per ottenere maggiori dettagli sul processo di certificazione della propria startup.

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