Tra i primi ad avercelo insegnato sono stati i cinesi: se hai sempre uno smartphone tra le mani, perché non usare quello per tutto ciò che ti serve per la tua routine quotidiana? Soprattutto pagare. Parlo di Wechat, come immagino in molti abbiano già capito. Ma la Cina ha altre dinamiche, altri ordinamenti bancari, ecc ecc. Usare uno smartphone qui, da noi, in Europa per pagare ogni singola cosa inizialmente è stato molto complicato, soprattutto perché ci sono di mezzo carte di credito abbinate a differenti conti bancari, oppure carte di debito legate esclusivamente a specifici conti bancari. Insomma, una cosa non propriamente semplice, quella di far colloquiare tra loro, i diversi soggetti interessati a una transazione, anche minima, come quella che potrebbe interessare il pagamento di un caffè o una cerveza.

Poi ecco arrivare Bizum, qui in Spagna, lanciato nel 2016 tanto che fin dal suo esordio si era capito che avrebbe rivoluzionato il sistema dei pagamenti elettronici. Oggi, per noi, è quasi impossibile incontrare qualcuno che non lo abbia. Capita anche che i miei amici spagnoli, sapendo delle mie origini, mi chiedano in Italia se ho difficoltà ad usarlo o è abbastanza la norma e, quando spiego loro che lì quasi nessuno ne hai mai sentito parlare, rimangono esterrefatti.

Lanciato come soluzione per non rovinare amicizie decennali (scherzo, ovviamente!), Bizum inizialmente veniva usato per dividere i soldi tra un gruppo di amici: uno anticipava, gli altri gli inviano la propria quota. Ma il curioso sistema di invio digitale di denaro (curioso almeno al tempo in cui era stato lanciato, ora è la norma) non solo è diventato il modo principale per effettuare questo tipo di transazioni, ma, superando le barriere tecnologiche grazie alla lungimiranza dell’intero sistema bancario spagnolo, oggi è diventato il modo abituale di effettuare tutti i tipi di pagamenti da parte di milioni di spagnoli in qualsiasi negozio: dal bar, al ristorante, alla grande catena di supermercati. Si entra nel proprio conto, indifferente con quale istituto bancario, si sceglie l’opzione Bizum, si inserisce il numero di telefono del destinatario, si imposta la cifra e si invia. Semplice, veloce e soprattutto comodo, visto che si fa tutto via smartphone senza doversi per forza portare dietro con sé corposi portafogli con svariate carte di credito, debito, banconote, monete.

Quantificando il fenomeno dell’utilizzo di Bizum, è opportuno evidenziare che, solo in questo Paese conta più di 25,3 milioni di utenti attivi, con 38 banche affiliate come Santander e BBVA, e collabora con 52.400 punti vendita. I dati sono di poche settimane fa, diffusi a dicembre del 2023. Questo solo per farvi capire che quando dico che qui incontrare qualcuno che non abbia Bizum, è davvero anomalo.

Inoltre, ho letto in questi giorni che il sistema sta facendo scuola anche nel resto d’Europa. Tre delle principali società di pagamenti in Spagna, Italia e Portogallo hanno dichiarato che si uniranno per consentire agli utenti dei tre paesi di effettuare pagamenti istantanei in modalità mobile, nel tentativo di contribuire allo sviluppo di un mercato europeo unificato dei pagamenti. La lettera di intenti è stata firmata proprio dalla società spagnola Bizum, dall’operatore italiano Bancomat, che gestisce il servizio di pagamento online Bancomat Pay, e dalla portoghese SIBS, proprietaria del fornitore di pagamento mobile Mb Way.

Le tre società hanno congiuntamente affermato che il loro accordo è aperto alla possibilità che altri fornitori di servizi di pagamento europei si uniscano in una fase successiva. Bizum, Bancomat Pay e MB WAY forniscono pagamenti person-to-person e person-to-business a 42,7 milioni di persone nelle tre aree geografiche, e che su base annua effettueranno complessivamente fino a 1,47 miliardi di pagamenti. Le tre società hanno affermato che il loro obiettivo era consentire agli utenti di effettuare pagamenti da persona a persona già nel 2024, e ora ci siamo, per poi espandere la gamma di pagamenti forniti attraverso i loro sistemi.

Un primo passo che ha proprio la Spagna, con il suo Bizum, tra i principali protagonisti. Certo, la strada è ancora lunga, dato che il mercato dei pagamenti europeo è ancora frammentato anche se le autorità di vigilanza del settore finanziario chiedono maggiore innovazione e standardizzazione tra i paesi, un po’ come avviene con l’utilizzo della carta di identità che viene riconosciuto come documento alle frontiere di tutti e 27 i paesi membri. Le aziende europee devono affrontare la concorrenza degli Stati Uniti rivali, che includono giganti fintech come PayPal o operatori storici come MasterCard e Visa.

Una rivoluzione che sta partendo dal basso, come avviene nelle maggiori storie di successo, e che passa per ogni tipologia di business. Anche per gli artisti di strada. Proprio qui, a Siviglia, mi è capitato di vedere musicisti che oltre al classico cappello dove raccogliere banconote e monete, avevano un cartello con su scritto il numero di cellulare dove inviare la propria offerta. Ovviamente usando Bizum.

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