Non poteva che essere a Cádiz uno degli incubatori più innovati della Spagna. Sono stato nella città andalusa che, storia vuole, sia la più antica abitata di tutto l’Occidente. Un territorio che ha nel suo dna la salvaguardia della tradizione con una propensione all’innovazione. Un mix perfetto che ho ritrovato in occasione della visita dedicata a IncubAzul, una struttura nata specificatamente per accogliere e promuovere progetti di Blue Economy, ossia ideati per la salvaguardia delle nostre cose e dei nostri mari. Un incubatore verticale promosso dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, il FESR, con il supporto della zona franca di Cádiz, che nel corso degli anni ha lanciato tantissimi interessanti progetti, affiancando altrettante startup nella fase iniziale fino alla realizzazione e messa sul mercato del progetto/servizio.

I casi di successo che sono girati attorno a IncubAzul sono davvero molti, tra i quali quelli che mi hanno incuriosito di più sono Trash Peak, che realizza tavole da surf partendo dalla plastica raccolta nei mari spagnoli, e Zero Risk 2030, una serie di app che, attraverso l’utilizzo di droni e altri device, monitora dall’alto come dal basso, lo stato di salute delle coste nel corso del tempo raccogliendo dati utili per studiare quelle azioni da mettere in campo per evitare che diventino luogo di inquinamento o cementificazione selvaggia.

Ad accogliermi nel tour all’interno di IncubAzul sono stati Marina Claver Calderón, responsabile della struttura, e José Manuel Fedriani, responsabile delle iniziative. Con me anche Francisco Batanero, il “nuovo acquisto” della mia holding IB – Innovation Booster, che ha il compito di sviluppare un nuovo ramo d’azienda che si chiama IB Sales New Business Unit, di cui vi parlerò prossimamente, e José Ignacio Morales Conde consulente strategico e per progetti innovativi di Telefónica.

Il confronto con Marina e José è stato davvero molto costruttivo, dato che sposiamo entrambi la filosofia che per contrastare i cambiamenti climatici molto deve passare prima per la salvaguardia dei nostri oceani e delle nostre coste. In questo ambito devono essere compiute le azioni principali, soprattutto ora che le innovazioni non mancano, così come fondi di investimento spagnoli e internazionali sensibili al mondo della Blue Economy. Tra le soluzioni, non posso non citare OceanHis, la startup italiana ideatrice di “Blue Blox”, un sistema in grado di analizzare le acque marine trasmettendo i dati raccolti durante la navigazione, attraverso un sistema in cloud. Come IB siamo loro partner strategici, ecco perché la mia visita dedicata a IncubAzul. Il 29 e 30 novembre ci sarà  il congresso Blue Zone Forum – Investor Day e con l’occasione la giornata del 30 sarà dedicata anche a parte del congresso. Ma, l’evento, avrà una doppia valenza per noi dato che si terrà una dedicata conferenza stampa di presentazione di OceanHis, la quale giungerà a Cádiz proveniente in barca dall’Italia. Un evento che non mancherà di catturare l’attenzione e noi, come IB, saremo in prima linea.

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